E per l’anca? Quale riabilitazione prima e dopo l’artroprotesi?

Lo raccontiamo al primo convegno dedicato, a cura di Università di Pavia e EdiAcademy. ➡️ Scopri modelli e best practices di gestione del paziente, dalla clinica al telemonitoraggio

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Riabilitarsi e addirittura praticare sport dopo l’artroprotesi d’anca: si può. Ai protocolli di esercizio-terapia specifici, EdiAcademy e UNIPV dedicano una due giorni da 7.7 crediti ECM, a cura di LAMA | Laboratorio di Attività Motoria Adattata.

Artroprotesi d’anca: dalla preabilitazione alla riabilitazione. Il convegno

Ci siamo dunque incontrati a Pavia, al Campus Aquae, il 17 e 18 febbraio 2023. Ad attenderci, oltre duecento tra Fisiatri, Fisioterapisti e Professionisti delle Scienze Motorie.

L’obiettivo: presentare il nostro modello di gestione in telemonitoraggio del paziente in riabilitazione prima e dopo l’intervento di artroprotesi d’anca.

Al Campus Aquae ci aspettava Luca Marin, Dottore di Ricerca in Advanced Sciences and Technologies in Rehabilitation, Medicine and Sport e Coordinatore dell’Area Riabilitativa presso l’Istituto di Cura Città di Pavia.

Luca Marin è anche, da anni, membro del nostro team di Specialisti, ed è esperto di quei metodi e protocolli di riabilitazione che integrano i dispositivi medicali di Euleria Health.

Università di Pavia e Wellnet ci invitano al primo convegno dedicato alla riabilitazione prima e dopo l’artroprotesi d’anca.

Per noi, il Clinical Advisor Foivos Papaioannou e il Responsabile del Customer Success Gabriele Cera hanno realizzato un contributo in linea con il taglio pratico del convegno – il 60% del tempo ha visto infatti dimostrazioni operative dei protocolli di esercizio-terapia specifici per l’artroprotesi d’anca.

Anca: il ruolo della teleriabilitazione nel recupero della funzionalità articolare

Abbiamo quindi chiesto al nostro Foivos Papaioannou di presentarci uno dei metodi di Euleria Health per la riabilitazione prima e dopo l’artroprotesi d’anca.

Dottore in Scienze Motorie e Dottorando in Neuroscienze, Biomedicina e Movimento presso l’Università di Verona, Foivos Papaioannou coordina Euleria Care, dove segue n. 42 pazienti in teriabilitazione con i dispositivi Euleria Health.

«La teleriabilitazione è un contesto di cura in cui il professionista del movimento assegna al suo paziente un percorso di esercizio-terapia che il paziente svolgerà da remoto (solitamente a casa), potendo contare sul monitoraggio costante del professionista» spiega il Dott. Papaioannou.

«Nella fase che precede l’intervento di artroprotesi d’anca, il paziente sta per subire la ricostruzione totale di un’articolazione essenziale; e, in pazienti di questo tipo, le funzionalità articolari sono spesso compromesse già da diverso tempo prima dell’operazione. Con LAMA | Laboratorio di Attività Motoria Adattata di UniPV, abbiamo dimostrato l’importanza, per il paziente, di essere coinvolto in programmi di preabilitazione, che aumentano la capacità funzionale, riducono i tempi di ricovero e attenuano il rischio di co-morbidità eventualmente associato», aggiunge il Prof. Luca Marin.

La teleriabilitazione con i dispostivi Euleria Health in uso presso l’Istituto Auxologico Italiano. Foto di Ugo De Berti | UDB Studio

«Dalla preabilitazione alla riabilitazione post chirurgica, anche nel caso dell’artroprotesi d’anca l’obiettivo è il recupero delle capacità articolare e posturale» continua il Dott. Papaioannou.

Prima e dopo l’artroprotesi. Il protocollo riabilitativo per l’anca secondo Euleria Health

«Il metodo di Euleria Health parte dalla valutazione motoria iniziale, che si esegue in clinica o in palestra riabilitativa, meglio se con dispositivi medicali in grado di misurare il movimento» spiega il Dott. Papaioannou.

Di seguito, il nostro protocollo riabilitativo per l’artroprotesi d’anca prevede:

1. L’assegnazione di un programma di esercizio terapia personalizzato: il paziente eseguirà, da remoto e con i dispositivi medicali specifici per la teleriabilitazione, esercizi di trasferimento di carico e potenziamento di equilibrio, stabilità, forza e velocità in vista dell’operazione.

2. Il telemonitoraggio, in cui il professionista esamina i risultati parziali del paziente e procede a perfezionare il programma.

3. Dopo l’operazione, almeno una visita di valutazione in presenza e una televisita in videochiamata, in cui rieducare il paziente allo svolgimento dei passaggi posturali e dei trasferimenti di carico, soprattutto per scongiurare il rischio di lussazione.

4. La teleconsulenza sia con il paziente che con l’eventuale caregiver per chiarire gli obiettivi attesi dalla fase riabilitativa post-operatoria. Ancora: «Se la teleriabilitazione si sta affermando come una valida integrazione complementare alla riabilitazione in clinica, è soprattutto grazie ad applicativi tecnologicamente avanzati, in grado di fornire assistenza riabilitativa ai pazienti con dolore cronico e disabilità. Interattività, semplicità d’uso e chat/videochiamate con il proprio fisioterapista sono incentivi importanti nella scelta di un dispositivo medicale».

Gli esercizi sotto forma di video-tutorial sono mostrati sullo schermo del tablet e l’utente è istruito a eseguirli simultaneamente col sistema, indossando il sensore su una specifica parte del corpo (tronco, coscia, tibia, piede, braccio, polso) utilizzando la fascia appropriata, fornita nel kit. I movimenti eseguiti vengono registrati in real-time dal sensore e trasmessi via bluetooth all’app, sulla base dei quali essa poi provvede a fornire all’utente feedback acustici e visivi sulla bontà e sulla qualità di esecuzione del gesto motorio. In particolare, essi permettono di capire quanto è lontano l’obiettivo, in termini di target angolare, per quel movimento. Questa metodica di allenamento, definita in letteratura a biofeedback, è ideata per favorire e stimolare l’apprendimento, il condizionamento e il recupero dei pattern neuro-motori, con maggiore efficacia e motivazione rispetto alle pratiche tradizionali.

La teleriabilitazione con Euleria Health. Manuale d’uso per il paziente

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