Riabilitazione post-ictus: percorsi e possibilità

A middle aged woman is evaluating her postural
Dopo l'ictus: quali sono le limitazioni e le disabilità del soggetto fragile? E qual è il ruolo della riabilitazione?

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Dopo l’ictus: quali sono le opzioni riabilitative a supporto delle limitazioni e delle disabilità del soggetto fragile? 

Cos’è l’ictus: diffusione…

Si parla di ictus quando un deficit neurologico si presenta in forma improvvisa e colpisce un soggetto per un tempo maggiore di 24 ore. 

Causato da ischemia cerebrale (ictus ischemico) o, in percentuali minori, da emorragia interna (ictus emorragico), l’ictus è stimato dal Ministero della Salute come la seconda causa di morte in Italia (9-10% di tutti i decessi) e come la prima causa di invalidità (90.000 sono i ricoveri annui imputabili all’ictus in Italia). 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo l’ictus colpisce 15 milioni di soggetti all’anno.

… e sintomatologia

Una volta verificata la sintomatologia (che può comprendere mal di testa, vista annebbiata, formicolii, asimmetrie dell’espressione facciale, riduzione del controllo motorio e/o della forza, difficoltà nel parlare e/o nel coordinarsi, problemi emotivi e di memoria), il centro ictus di competenza sarà in grado di diagnosticare rapidamente la tipologia di ictus in corso e di stabilire le terapie più indicate e l’eventuale procedura chirurgica.

In questo video (a cura di Pianeta Salute 2.0) diffusione, sintomatologia e fattori di rischio dell’ictus sono spiegati da Giovanni Morone | Fisiatra | UOC Neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia IRCCS | Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN):

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Dopo l’ictus: limitazioni e disabilità

Successivamente all’ospedalizzazione e al trattamento dell’ictus in fase acuta, è fondamentale coordinare con attenzione la fase post-ricovero. È infatti necessario, in questa fase, affrontare sia la gestione del paziente che quella del/dei caregiver, così da assicurare al soggetto colpito da ictus la maggiore autonomia possibile in termini di adozione di uno stile di vita corretto e messa in pratica dell’iter riabilitativo post-ricovero.

Per incidenza, l’ictus cerebrale rappresenta purtroppo anche la terza causa globale di disabilità. Infatti, solo il 25% dei soggetti sopravvissuti guarisce completamente; a seconda dell’area del cervello che è stata colpita, il restante 75% riporterà una o più limitazioni o disabilità, afferenti ad aree tra cui:

  • il movimento (spasticità, debolezze muscolari)
  • la deglutizione (disfagia)
  • il linguaggio e la memoria
  • la psiche (depressione dell’umore, disturbi emotivi)

Solitamente, insieme alla terapia clinica il centro di competenza programma anche una serie di interventi riabilitativi, da eseguirsi al proprio domicilio oppure in strutture riabilitative e assistenziali, a seconda dei casi. 

Tali interventi spaziano dalla fisioterapia alla logopedia, dalla terapia occupazionale fino a programmi specifici di attività fisica adattata, e sono mirati a recuperare quanto più possibile le funzioni cerebrali danneggiate dall’ictus. 

Riabilitazione post-ictus: percorsi e possibilità

Sotto il profilo clinico, l’ictus determina la morte di alcune cellule nervose e il danneggiamento di altre; entrambi questi scenari causano (a seconda della gravità e dell’area cerebrale colpita) le limitazioni e le disabilità che abbiamo citato. 

I primi miglioramenti si ravvisano di solito già nella fase acuta, ossia nelle prime settimane post-ictus; ma è durante fase post-acuta, nell’ambito di un percorso riabilitativo personalizzato, che il soggetto colpito potrà esercitare e recuperare tutte le abilità eventualmente compromesse dall’ictus. 

I percorsi di riabilitazione neuromotoria post-ictus sono molteplici, e finalizzati a ripristinare sia le funzionalità cognitive che quelle più strettamente motorie. A seguito della valutazione del paziente da parte del fisiatra (che ne circoscrive le residue capacità motorie e le disabilità), sarà compito del fisioterapista inizializzare il trattamento neuroriabilitativo, per insegnare al paziente a:

  • riacquisire, per quanto possibile, le funzionalità motorie e cognitive compromesse da ipostenia, disfagia, disartria etc
  • gestire/introdurre compensi nuove pratiche per sopperire alla mancanza di coordinazione e di equilibrio
Riablo biofeedback gaming experience

Exergame per allenare la neuroplasticità

L’esercizio-terapia può contare su numerose tecnologie capaci di favorire una piena riabilitazione motoria. 

Tra queste spicca il biofeedback, alla base di quei dispositivi medicali in grado di misurare con esattezza il movimento attraverso i sensori inerziali e di fornire un riscontro visivo-uditivo in tempo reale. Numerosi sono gli approcci evidence-based in grado di migliorare la neuroplasticità in pazienti che abbiano subito un danno cerebrale. 

Particolarmente utile nella riabilitazione post-ictus è risultata essere la tecnologia a exergame (videogioco), che prevede l’esecuzione di esercizi davanti a uno schermo su cui appaiono oggetti e percorsi che, a seconda degli scenari, il paziente cerca di prendere o di completare svolgendo movimenti semplici ed esercitando così le funzionalità di equilibrio e forza degli arti inferiori e/o superiori.

Ciò consente di lavorare in maniera accurata e stimolante sul controllo motorio, con allenamenti specifici per il cammino e l’accettazione del carico. 

Ictus: obiettivi della riabilitazione

La riabilitazione post-ictus ha quindi come obiettivo quello di restituire al soggetto fragile la massima indipendenza raggiungibile, favorendo il ripristino delle funzioni fisiche ed emozionali. Talvolta, il recupero completo non è purtroppo realizzabile, ma il percorso riabilitativo può insegnare al paziente a convivere con limitazioni ed eventuali esiti di disabilità. Nonostante l’ictus, ci si può dunque proporre di riguadagnare molta indipendenza e una buona qualità di vita.

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